
La carriera di Stefano Mauri: dalle giovanili al successo con la Lazio
Stefano Mauri è nato a Monza l’8 gennaio 1980 e ha mosso i primi passi nel calcio giovanile giocando nel Brugherio e successivamente nel Meda, dove ha mostrato subito talento e capacità realizzative. Il salto nel professionismo è arrivato con il Modena in Serie B, da dove ha proseguito la sua carriera approdando all’Udinese.
Il momento più importante è arrivato con il trasferimento alla Lazio, club nel quale Mauri ha giocato per oltre dieci stagioni, diventandone capitano e simbolo. Con i biancocelesti ha collezionato 253 presenze e segnato 42 gol, distinguendosi come un centrocampista versatile e tecnico, capace di inserirsi efficacemente nelle azioni offensive e dotato di un tiro potente.
Lo stile di gioco e il ruolo in campo
Stefano Mauri era noto per le sue qualità da trequartista, ma poteva adattarsi anche come mezzala o seconda punta. Nonostante non fosse un giocatore dotato di grande velocità, il suo senso tattico e la sua visione del gioco gli permettevano di trovare spazi e assist per i compagni con facilità.
Tra le sue caratteristiche principali spiccavano la capacità di inserimento in area, la precisione nei calci piazzati e la buona abilità nel gioco di testa. La sua rete contro il Napoli nel 2012 è considerata uno dei gol più spettacolari della sua carriera, simbolo della sua tecnica e determinazione.
Momenti difficili: lo scandalo del match-fixing
La carriera di Mauri è stata segnata anche da momenti controversi. Nel 2012 è stato coinvolto nel processo per il cosiddetto “calcioscommesse”, accusato di non aver segnalato attività sospette su alcune partite. Questo coinvolgimento ha portato a squalifiche temporanee e a momenti difficili nella sua vita professionale e personale.
Nonostante le accuse, Mauri ha sempre negato di aver venduto partite, ammettendo però di essere stato poco attento nella gestione di alcune amicizie nel mondo del calcio. Lo scandalo ha rappresentato una “macchia” nella sua carriera, ma anche un momento di riflessione e maturazione per l’ex centrocampista.
Il ruolo da capitano e l’eredità alla Lazio
Come capitano della Lazio, Mauri ha mostrato leadership dentro e fuori dal campo. Ha guidato la squadra in numerose competizioni, diventando un punto di riferimento per i tifosi e i compagni. Il suo legame con il club romano è rimasto saldo anche dopo il ritiro, e spesso ha parlato pubblicamente della sua esperienza laziale con orgoglio.
La sua dedizione e professionalità sono state apprezzate, così come la sua capacità di reinventarsi in campo nonostante gli anni. Mauri è considerato uno dei centrocampisti più rappresentativi della Lazio degli anni 2000 e inizi 2010.
Il dopo carriera: procuratore e opinionista
Dopo il ritiro ufficiale dal calcio giocato, avvenuto nel 2017, Stefano Mauri ha intrapreso la carriera di procuratore sportivo e opinionista. Ha ottenuto il patentino da allenatore UEFA di terzo livello e la qualifica di direttore sportivo, mostrando la volontà di restare nel mondo del calcio in ruoli diversi da quello di calciatore.
Oggi Mauri è una figura attiva negli ambienti sportivi, partecipando a trasmissioni radiofoniche e televisive e rappresentando giovani talenti come agente nel calcio professionistico. Il suo percorso riflette un’evoluzione naturale, con la voglia di trasmettere la propria esperienza alle nuove generazioni.
Aggiornamenti recenti
- Ottobre 2025: Mauri ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero raccontando apertamente della sua carriera, della vicenda del carcere e dei rapporti con la Lazio e il presidente Lotito.
- Ottobre 2025: Ha parlato del futuro, manifestando interesse per un ruolo da allenatore o dirigente, sottolineando però una certa attesa nei confronti di offerte concrete da parte del club biancoceleste.
- Gennaio 2025: Stefano Mauri è stato ospite di trasmissioni sportive per commentare Serie A e per condividere la propria visione sul calcio moderno e sulle nuove generazioni di calciatori.
Riferimenti e letture consigliate